Bonus mamme, c’è una grande esclusione che fa discutere: donne infuriate

Il bonus mamme è tra i più attesi, ma il grande escluso fa infuriare le donne: ecco chi è stato lasciato fuori dall’aiuto.

Particolare attenzione sulle ultime notizie relative agli aiuti che da lo Stato, come ad esempio il bonus 200 euro disponibile sull’app IO, pochi click e si potrà ricevere. O notizie su controlli più stringenti come le severe verifiche per la Legge 104 e chi ne ha diritto.

mamma che tiene in braccio figlio con scritta bonus
Bonus mamme, donne italiane furiose (rivistaprometheus.it)

Ma un aiuto su tutti fa sempre infervorare le donne italiane, il bonus mamme. Sembra infatti che ogni anno, non si capisca realmente il bisogno del genitore e mai come quest’anno una decisione presa è stata dichiarata assurda da molte di loro: ecco chi è rimasto fuori.

Bonus mamme, grande assente: donne indignate

Era stato presentato come un passo avanti, un segnale di attenzione verso chi ogni giorno affronta la doppia fatica di lavorare e crescere un figlio. Ma mentre si parlava di sostegno, di pari opportunità e di rilancio della natalità, migliaia di madri italiane sono state escluse, semplicemente perché hanno un solo figlio.

In un Paese dove il costo della vita cresce e i servizi per l’infanzia restano insufficienti, questa distinzione appare come una ferita aperta. Una madre che lavora, che ogni giorno cerca di conciliare turni, bollette, impegni e la crescita di un bambino, non vale forse quanto una che ne ha due?

mamma che lavora dal divano di casa con bambina vicino che gioca tablet
Bonus mamme, escluse clamorose (rivistaprometheus.it)

La misura riconosce il diritto al bonus solo alle donne con almeno due figli, ignorando completamente la realtà di chi si trova sola a sostenere tutto il peso della maternità e del lavoro.

Una donna che cresce un solo figlio non ha di certo meno difficoltà, anzi. Spesso è senza una rete familiare, con orari instabili e redditi che non le permettono nemmeno di pagare un asilo privato.

Ma l’ingiustizia non si ferma alle madri con un solo figlio. Tra le escluse dal Bonus mamme lavoratrici ci sono anche colf, badanti e lavoratrici domestiche, donne che ogni giorno si prendono cura degli altri spesso senza tutele. Sono loro a garantire assistenza agli anziani, a tenere in piedi le case di chi lavora, eppure restano escluse da qualsiasi forma di sostegno economico. Per lo Stato, il loro lavoro sembra non avere lo stesso valore di un impiego a tempo indeterminato.

Si parla di equità, ma nella realtà questo provvedimento le disuguaglianze le intensifica. Chi ha un contratto stabile, più figli e condizioni economiche migliori, ottiene il bonus. Chi invece affronta precarietà, orari incerti e stipendi bassi, viene lasciato indietro. Un sistema che sembra premiare chi ha già, dimenticando chi davvero lotta per arrivare a fine mese.

L’Italia ha bisogno di una politica che guardi alla maternità in modo universale, senza classifiche o discriminazioni. La maternità non è un numero, è una responsabilità che pesa ogni giorno, indipendentemente dal fatto che ci sia un figlio o più di uno.

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