Pagine corte, idee precise, voci che si ascoltano. Una città che vibra tra luci di palco e segni di stampa. Storie che tengono insieme memoria e presente. Un numero che cammina leggero e resta
Un numero compatto e curioso, costruito come una passeggiata tra arte, cinema, musica e letteratura, con la regia editoriale di Gianfranco Restivo. La cadenza quindicinale resta fedele allo spirito di Prometheus: raccontare ciò che accade nei luoghi della cultura con voce diretta e sguardo concreto. Le firme in sommario disegnano un itinerario che tocca Palermo e la Sicilia, ma parla a chiunque cerchi idee e storie da mettere nello zaino.
Aldo Gerbino dedica “Per Laura” alle incisioni di Giambarresi in mostra al centro Biotos: un invito a fermarsi sui dettagli e a leggere la materia come una pagina viva. A seguire, Irene Sansone incrocia Giuseppe Pitrè e l’Accademia di Belle Arti di Palermo: le fiabe diventano laboratorio visivo, dove gli studenti trasformano tradizione e immaginario in segni contemporanei.
L’omaggio della Sicilia a Vittorio De Seta passa da “Détour De Seta” di Salvo Cuccia. Massimo Provenza mette a fuoco i nodi: la memoria delle immagini, le geografie del reale, la misura gentile di un autore che ha insegnato a guardare prima di parlare.
“La Medea buona”: Maria Làudani racconta una Norma in DVD per Catania e Palermo, occasione per riavvicinare il pubblico all’opera con ascolto nitido e sguardo domestico. Il ricordo di Carlo Maria Giulini, firmato da Gianfranco Restivo, sta in equilibrio tra pudore e ammirazione: umile artista, nobile gentiluomo. Con “Summernight” degli Amici della Musica di Palermo, Alessandra Sciortino apre la porta al jazz estivo. E poi il Teatro Massimo di Palermo accende “Barbablù” e “Persée”: Floriana Tessitore parla di palcoscenico “bagnato da un mare di luce”, tra regia e partitura che respirano insieme.
Carmelo Pirrera rilegge “Il signore delle camelie” di Alessandro Dumas figlio, muovendosi tra sentimento e scena con passo misurato. Chiude Aldo Gerbino con “Poesia per Prometheus”: Emanuele ed Eliodoro, due poeti antiborbonici, entrano come figure-soglia, richiamo a una tradizione civile che chiede ancora ascolto.
In poche pagine, questo Prometheus compone un mosaico: voci diverse, un territorio riconoscibile e tanti ingressi possibili. Lettura agile, sostanza chiara, zero fronzoli.
Un quindicinale culturale racconta arte, cinema, musica e parole con sguardo concreto. Firme riconoscibili e itinerario che tocca la Sicilia. Tra mostre, omaggi d’autore e palcoscenici illuminati, il numero costruisce un mosaico coerente. Lettura agile e informazione essenziale.
Pagine corte, idee precise, voci che si ascoltano. Una città che vibra tra luci di palco e segni di stampa. Storie che tengono insieme memoria e presente. Un numero che cammina leggero e resta.
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