Si avvicina la festa di Halloween e in Italia, come ogni anno, insorgono polemiche: allarme per la sua diffusione nelle scuole.
Si avvicina la festa più macabra dell’anno, Halloween, e in Italia, come ogni anno, insorgono polemiche. C’è chi si schiera contro questa festività “importata dagli Stati Uniti”, chi la considera una festa satanica, di cattivo gusto, chi la accusa di traviare i ragazzini e di avvicinarli al culto del male e dell’orrido. L’Associazione Internazionale Esorcisti (AIE) lancia l’allarme sulla sua diffusione nelle scuole.

Come ogni anno, non mancano le polemiche riguardanti la festa di Halloween, Francesco Bamonte, vicepresidente dell’AIE, la definisce “un rituale demoniaco”, poiché si avvale di un’iconografia horror, fatta di streghe, fantasmi, scheletri, bare, sangue, zombie, mostri e tutto ciò che c’è di più disgustoso e spaventoso. Ma Halloween rappresenta davvero un pericolo nelle scuole e per i nostri bambini?
Halloween, la festa demoniaca che solleva polemiche nelle scuole: ma qual è la verità
“L’inserimento della festa di Halloween nelle scuole è preoccupante, questa esercita un’attrattiva sull’infanzia ed espone i giovani al satanismo, abitua al buio fisico e morale, spegne la speranza e rafforza la cultura della morte”, dichiara Bamonte. Insomma, Halloween è una festa da abolire, da scacciare via, una festa consumistica, irrazionale, occulta e demoniaca, che esalta la morte. È proprio così?
Purtroppo, l’ignoranza regna sovrana, e tante persone pensano che Halloween sia una festa non solo satanica, orripilante, ma anche una festività americana, quindi non appartenente alla nostra cultura. Bisogna risalire al culto dei Manes, gli spiriti dei morti dell’antica Roma, per rintracciare le prime origini di questa liturgia, se così vigliamo definirla. Dunque, la festa, che americana non è, risale direttamente alla nostra tradizione.
Si celebrava nel mese di febbraio (durante i Parentalia e i Feralia) ed era connessa al Dio Saturno, con i Saturnalia che si tenevano invece a dicembre, durante il periodo del solstizio d’inverno, e che celebravano uguaglianza, abbondanza, libertà e rispetto, e dove era tradizione scambiarsi doni. Dai Saturnalia, festa pagana romana, deriva l’attuale Natale, festività della quale la Chiesa si è appropriata, come per qualsiasi altra festa religiosa che celebriamo durante l’anno.

I Mani romani, dunque, erano le divinità oscure dei defunti, oggetto di devozione da parte dei cari in vita, i quali offrivano loro cibo e bevande in segno di benevolenza. Le tombe dei defunti venivano decorate con fiori e i sepolcri venivano consacrati agli Dei Mani. Il tutto, per assicurare la propria anima e quelle dei propri cari, i Lari, gli spiriti benevoli. Dunque, nell’antica Roma si invocavano gli Dei Mani per la protezione dei Lari, gli spiriti buoni dei propri antenati.
Dall’antica Roma al culto celtico, Halloween affonda le radici nella nostra cultura
Dall’antica Roma, il culto degli spiriti defunti si è diffuso nel resto dell’Europa. Tra i popoli celtici, le origini di Halloween si rintracciano nella festività del Samhain, che segnava il passaggio dall’estate all’autunno, un momento in cui i vivi potevano intravedere le ombre dei defunti. Non a caso, il termine Halloween deriva da All Hallows Eve, ossia la Vigilia di Tutti i Santi, la festività cristiana, celebrata il 1 novembre, derivante delle tradizioni pagane.
Negli Stati Uniti, Halloween è stato introdotto proprio dai migranti europei nel 1800, in particolare dagli irlandesi, evolvendosi in un evento popolare, costituito da costumi horror, zucche intagliate, dolci e caramelle. Dunque, Halloween festa satanica? Non c’entra nulla né con gli atteggiamenti satanici né con la violenza, anzi, si tratta di un abbraccio collettivo ai propri defunti.
Vista la carestia nel 1800, come decoro principale sulle tombe, venivano poste le zucche intagliate a fare da tramite tra il mondo dei vivi e quello dei morti, e riabbracciare, anche se solo per una notte, le anime dei propri defunti. Non vi è alcun senso di malvagità in questa celebrazione.

Non è un’invocazione del male, né un desiderio di malvagità e di morte, non è una festa negativa. AIE e tutti coloro che associano Halloween al male, parlano per pura ignoranza o per ipocrisia. Bamonte che parla di “buio fisico e morale”, dovrebbe invece rileggere le Sacre Scritture, colme di barbari sacrifici, sangue, uccisioni, punizioni divine, violenze fisiche e morali. Ecco, quelli non sono proprio un grande insegnamento per i più piccoli.
Ma il male esiste sulla Terra, purtroppo, l’animo umano ne è colmo, basta guardare un telegiornale qualsiasi per rendersene conto, e non è certo una festa a tematiche horror a trasformare istinto atavico, indole primordiale, e portare i ragazzi al buio fisico e morale vaneggiato dall’esorcista. La scuola stessa dovrebbe spiegare bene le origini di Halloween agli studenti, per non lasciare che l’ignoranza dilaghi.
 
 




